Quante volte ti sei detto “dai c’è tempo. Lo faccio domani!” o “aspetterò di essere dell’umore giusto”.
Il rimandare, è molto simile all’evitare ed al rinunciare, ma in questo caso la tendenza è esattamente quella di continuare a posporre le situazioni o i compiti che ci infastidiscono o che ci creano timore.
Il meccanismo che sottostà a questo comportamento è molto sottile, perché non implica il rinunciare a priori, bensì l’illusione di essere in grado di fare ciò che rimandiamo, pensando di farlo volontariamente. Per nostra scelta.
Beh, non è cosi!
Infatti per alcuni è un vizio momentaneo, mentre per altri è un vero e proprio problema cronico. In entrambi i casi però, gli esiti sono i medesimi: tempo buttato al vento, opportunità mancate e performance non soddisfacenti. Il tutto “condito” con ansia e senso di colpa!
Il Rimandare infatti è solo una scorciatoia per non mettersi in gioco, non assumersi la responsabilità delle proprie scelte ed azioni. Comportamento che tenderà ad affievolire sempre più il nostro spirito d’iniziativa, ledendo la nostra capacità decisionale e di fronteggiare la realtà.
Ma qual è la prima giustificazione che ci si dà in questo caso?
Generalmente si sente dire: “Semplice pigrizia”!
Ma in realtà, dietro questo subdolo meccanismo vi sono ben altre ragioni, più profonde. In primis il perfezionismo ed il timore del fallimento.
Questi, ci portano inesorabilmente a vivere due condizioni decisamente poco funzionali:
Tutto ciò quindi, rende il nostro “qui ed ora”, caratterizzato da frustrazione e noia.
Di conseguenza, più siamo annoiati, più rimandiamo e più alimentiamo questo circolo vizioso.
Ma come rendersi conto che siamo “specialisti del rimandare?
Quando, ogni qualvolta dobbiamo iniziare o portare a termine o affrontare una situazione proviamo ansia, stress, frustrazione e bassa capacità di risolvere problemi.
E quando diventa seriamente un problema?
Quando questo atteggiamento fa insorgere problemi sul lavoro o nella nostra vita quotidiana, interferendo con la produttività personale e rendendoci incapaci di affrontare le sfide, raggiungere obiettivi e realizzare le proprie aspirazioni.
Allora cosa fare?
Quando c’è un qualcosa da fare, è bene iniziarla subito, in quel momento!
Per rompere questo circolo vizioso è fondamentale imparare prima di tutto a gestire strategicamente il tempo e concentrarsi su obiettivi piccoli e concreti. Iniziare ad affrontare, con le tecniche e strategie adatte, la paura del il rischio di sbagliare, di fare brutta figura o di fallire.
Ma soprattutto.
Chiarire bene “chi siamo e cosa vogliamo dalla vita”, in maniera tale da evitare il rischio di vivere nell’attesa che arrivi il momento migliore per iniziare ad agire.
Bene, sappi che quel momento è ora!
E ricorda: “ Il rinvio è l’assassino naturale delle opportunità” – Victor Kiam
DOTT. MATTEO MARRONE
Psicologo dello sviluppo e dei processi socio lavorativi
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Sardegna n°2802
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